Gli scenari futuri verso cui la nostra società (intesa sia come nazione intera e sia come intero modello di sviluppo) si sta dirigendo, non fanno presagire niente di buono, sia per la disponibilità di risorse (economiche e umane) da investire nella scuola, sia per l'attuazione dell'attuale disegno politico di depauperamento progressivo e sistematico del livello qualitativo della scuola pubblica, a vantaggio del modello di scuola privata.
Riuscire ad interpretare e decifrare lo scontro che sta avvenendo all'interno del pianeta scuola pubblica, per noi utenti che la viviamo dal di fuori, è un esercizio complicato e rischioso.
Per troppo tempo la scuola pubblica è stato un campo di battaglia dove si sono scontrati interessi e protezionismi particolari, visioni politiche opposte, dove si sono introdotte misure e progetti di riforma mai compiuti. Un proverbio degli indiani d'america dice che "quando due alci litigano chi ci rimette è solo l'erba del prato dove combattono": in questo caso l'erba, purtroppo sono e saranno sempre più i nostri bambini.
Forse i concetti stessi di scuola "pubblica" e "privata" appartengono ad un vocabolario ormai superato dai tempi, dalle nuove realtà e dai nuovi standard richiesti dalla nostra società. Forse piuttosto che schierarsi in una guerra di posizione sterile e senza sbocchi, quanto meno per le classi meno abbienti del nostro paese, sarebbe il caso di cominciare a pensare ad un modello "altro" che superi di slancio questa situazione a nostro avviso ormai giunta al limite della sostenibilità e proponga innovazione, qualità, merito, metodo, partecipazione, sostenibilità economica, localizzazione. Queste qualità non appartengono per diritto divino né alla scuola pubblica, né tanto meno a quella privata, esse sono il punto di arrivo di un processo che quotidianamente deve essere aggiustato, sistemato, messo a punto dalle persone che ci lavorano. La qualità di un sistema è data innanzi tutto dalla qualità delle risorse umane che lo compongono. Esistono infatti molti esempi, anche in altri campi che non sono relativi all'istruzione, dove le persone di qualità riescono ad operare anche all'interno di strutture mal organizzate. Viceversa, non esistono strutture ben organizzate che funzionano bene quando la qualità delle risorse umane è carente: in questa situazione, la buona organizzazione della struttura permette solamente di ridurre i danni. La differenza la fa sempre il fattore umano.
Quello che noi genitori possiamo e dobbiamo fare è rivendicare il diritto costituzionale alla istruzione dei nostri figli e ad avere un sistema formativo all'altezza degli standard degli altri paesi europei.
Dobbiamo pretendere che la scuola non sia solo un contenitore dove i bambini imparano a scrivere, leggere e a far di conto, ma un luogo dove venga formato il cittadino di domani, un luogo dove possa imparare a ragionare, impari ad ascoltare tutte le ragioni, le teorie, i fatti, dove impari a ricercare da sé le informazioni utili a farsi un'opinione personale: dove impari finalmente a ragionare con la sua testa.
Il percorso per una cittadinanza consapevole non può non partire dai banchi di scuola e non può non continuare che nelle nostre case, iniziando dall'esempio e dai comportamenti di tutti noi genitori e su questo c'è moltissimo da lavorare...
Ci aspettano tempi in cui saper "fare comunità" sarà forse la differenza tra mantenere i nostri standard di vita attuale e cadere in una condizione da paese in via di sviluppo.
Al termine dell'assemblea si sono definite tre linee di azione che verranno attivate parallelamente.
A breve termine:
- Stesura di un documento che rivendichi il diritto ad una istruzione di qualità e che affermi la netta opposizione a quello che la legge Gelmini sta attuando all'interno della scuola pubblica italiana. Questo documento verrà inviato al Provveditorato agli studi e al ministero dell'istruzione. Della stesura di una bozza di questo documento se ne occuperà Paco Ossi (2°A).
- Presentare una richiesta al Comune di Cesano Boscone per vedere se è in grado, portando dei tagli alle altre attività previste per la scuola, di integrare la presenza dei tre insegnanti che dovrebbero essere "tagliati" nel circolo in modo da "tappare il buco". Le modalità e la fattibilità di tale intervento dovranno essere meglio definite in una seconda fase.
- Creazione di un forum sul web intitolato "la scuola che vorrei" dove noi genitori proviamo a creare un nostro modello di scuola ideale, descrivendo quello che la scuola dovrebbe fare, come dovrebbe essere organizzata, come dovrebbe essere sovvenzionata, ecc. ecc. insomma un esercizio creativo positivo (e basta con le sole lamentele...) che potrebbe anche diventare un vero e proprio progetto, chi lo sa.......
A presto.
Flavio Villotta
Presidente
Comitato dei Genitori 2° Circolo Cesano Boscone