venerdì 29 aprile 2011

Vacanze scolastiche

Vi segnaliamo una interessante iniziativa, nata sulla Piattaforma IT20090, che potrebbe interessarci tutti CLICCATE QUI per saperne di più.

martedì 19 aprile 2011

Nuovo telefono cordless per Monaca

Il Comitato dei genitori di Monaca ha donato oggi alla scuola Monaca un telefono cordless.
In questo modo i maestri, quando sono chiamati al telefono dai genitori, non sono costretti ad assentarsi dalla classe...

Per vedere quanto resta in cassa CLICCATE QUI.

giovedì 14 aprile 2011

I "ragazzi" di Barbiana scrivono. Noi riflettiamoci su.

Questo è il testo della lettera che gli allievi di don Lorenzo Milani hanno indirizzato all'attenzione del Presidente della Repubblica. Il testo è pubblicato sul sito www.altreconomia.it .
 Per informazioni e interviste: Francesco Gesualdi, coord@cnms.it -
tel. 050.82.63.54 
Lettera aperta al Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano 11 Aprile 2011 


"Signor Presidente, lei non può certo conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell'unità nazionale che lei rappresenta. Ma, signor Presidente, siamo anche dei "ragazzi di Barbiana". Benché nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che si poneva lo scopo di fare di noi dei "cittadini sovrani". Alcuni di noi hanno anche avuto l'ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai lavori. Il degrado morale e politico che sta investendo l'Italia ci riporta indietro nel tempo, al giorno in cui un amico, salito a Barbiana, ci portò il comunicato dei cappellani militari che denigrava gli obiettori di coscienza.
Trovandolo falso e offensivo, don Milani, priore e maestro, decise di rispondere per insegnarci come si reagisce di fronte al sopruso. Più tardi, nella Lettera ai giudici, giunse a dire che il diritto - dovere alla partecipazione deve sapersi spingere fino alla disobbedienza: "In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo d'amare la legge è d'obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando avallano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate".Questo invito riecheggia nelle nostre orecchie, perché stiamo assistendo ad un uso costante della legge per difendere l'interesse di pochi, addirittura di uno solo, contro l'interesse di tutti. Ci riferiamo all´attuale Presidente del Consiglio che in nome dei propri guai giudiziari punta a demolire la magistratura e non si fa scrupolo a buttare alle ortiche migliaia di processi pur di evitare i suoi. In una democrazia sana, l'interesse di una sola persona, per quanto investita di responsabilità pubblica, non potrebbe mai prevalere sull'interesse collettivo e tutte le sue velleità si infrangerebbero contro il muro di rettitudine contrapposto dalle istituzioni dello stato che non cederebbero a compromesso. Ma l'Italia non è più un paese integro: il Presidente del Consiglio controlla la stragrande maggioranza dei mezzi radiofonici e televisivi, sia pubblici che privati, e li usa come portavoce personale contro la magistratura. Ma soprattutto con varie riforme ha trasformato il Parlamento in un fortino occupato da cortigiani pronti a fare di tutto per salvaguardare la sua impunità. Quando l'istituzione principe della rappresentanza popolare si trasforma in ufficio a difesa del Presidente del Consiglio siamo già molto avanti nel processo di decomposizione della democrazia e tutti abbiamo l'obbligo di fare qualcosa per arrestarne l'avanzata. Come cittadini che possono esercitare solo il potere del voto, sentiamo di non poter fare molto di più che gridare il nostro sdegno ogni volta che assistiamo a uno strappo. Per questo ci rivolgiamo a lei, che è il custode supremo della Costituzione e della dignità del nostro paese, per chiederle di dire in un suo messaggio, come la Costituzione le consente, chiare parole di condanna per lo stato di fatto che si è venuto a creare. Ma soprattutto le chiediamo di fare trionfare la sostanza sopra la forma, facendo obiezione di coscienza ogni volta che è chiamato a promulgare leggi che insultano nei fatti lo spirito della Costituzione. Lungo la storia altri re e altri presidenti si sono trovati di fronte alla difficile scelta: privilegiare gli obblighi di procedura formale oppure difendere valori sostanziali. E quando hanno scelto la prima via si sono resi complici di dittature, guerre, ingiustizie, repressioni, discriminazioni.Il rischio che oggi corriamo è lo strangolamento della democrazia, con gli strumenti stessi della democrazia. Un lento declino verso l'autoritarismo che al colmo dell'insulto si definisce democratico: questa è l'eredità che rischiamo di lasciare ai nostri figli. Solo lo spirito milaniano potrà salvarci, chiedendo ad ognuno di assumersi le proprie responsabilità anche a costo di infrangere una regola quando il suo rispetto formale porta a offendere nella sostanza i diritti di tutti. Signor Presidente, lasci che lo spirito di don Milani interpelli anche lei. Nel ringraziarla per averci ascoltati, le porgiamo i più cordiali saluti Francesco Gesualdi, Adele Corradi, Nevio Santini, Fabio Fabbiani, Guido Carotti, Mileno Fabbiani, Nello Baglioni, Franco Buti, Silvano Salimbeni, Enrico Zagli, Edoardo Martinelli, Aldo Bozzolini "



Al di la degli schieramenti e barricate politiche e di appartenenza ci sembra un testo sul quale valga la pena  meditare tutti, un testo scritto da giovani "nonni" che avrebbero e hanno tanto da trasmettere alle nuove generazioni...
Etica, politica, valori fondanti e condivisi e riconosciuti dalla collettività senza i quali non si può che vedere un futuro di sudditi.
La scuola è importante, è il luogo dove vengono gettate le fondamenta del cittadino di domani, ma dove può anche essere indottrinato il futuro suddito accondiscendente verso il potere e ignorante dei suoi diritti e doveri.

sabato 9 aprile 2011

I Diritti dell'Infanzia

Forse non tutti sanno che oltre alla Carta dei Diritti dell'Uomo esiste anche la Carta dei Diritti dell'Infanzia.
Questo documento è stato approvato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991.
E' un documento di alto valore morale che vincola e impegna tutte le nazioni che lo hanno ratificato a rispettare e promuovere i diritti e il benessere dei fanciulli.
Sono elencati alcuni diritti fondamentali e inalienabili.
CLICCATE QUI per leggere il testo.
Date un occhio anche qui su Wikipedia e anche QUI

giovedì 7 aprile 2011

Appena arrivato a Monaca!

Finalmente è arrivato! Oggi abbiamo consegnato il primo microscopio acquistato con i fondi del nostro Comitato Genitori di Monaca.
Presto ne arriverà un altro...